sabato 17 febbraio 2018

La crisi infinita perdura in Romania!!! Ci giochiamo tutto a Roma.

Sinceramente non so da dove cominciare. Forse potrei cominciare con il lamentare un fastidio fisico e mentale dovuto all'aver subito un gol da un body builder e non da un calciatore oppure con il criticare il fatto di voler ogni anno qualificarsi in Europa per poi neanche tentare di vincerla oppure ancora contestare l'ennessimo turn-over eccessivo ed inspiegabile di mister Inzaghi. C'è un po' di tutto questo nel cocktail orrendo servitoci giovedì sera direttamente da Bucarest, Romania. Partendo dall'eccessivo turn-over vorrei sottolineare come, ancora una volta, questo abbia inficiato sul positivo andamento della gara come dimostrano le prove scialbe di Basta, Bastos, Lukaku, Nani e Caicedo, in particolare le prove di questi ultimi sono state disastrose tanto da richiedere la sostituzione poco dopo l'inizio ripresa con Anderson ed Immobile. Il gol che abbiamo subito dall'erede di Mark Henry, chi era amante del Wrestling capirà, è al limite dell'osceno: un contropiede indecente, errori negli stop, buco enorme difensivo e mezzo errore del portiere, anche in questo mix vi è un po' di tutto. Tutto questo discorso mi porta a pormi una semplice domanda: perché ogni anno lottiamo con i denti per l'accesso in Europa e poi puntualmente non onoriamo la competizione? Questa domanda affligge ormai le mie notti insonni. Ah per concludere a tutto questo potente insieme di circostanze va aggiunta la classica sfortuna biancoceleste che si è manifestata con traverse colpite, errori sulla linea di porta, tiri alle stelle di giocatori valutati fior fior di milioni e via discorrendo. La partita ovviamente è stata dominata in maniera quasi schizofrenica e dissociata dalla Lazio, che sfiora il gol con una clamorosa palla-gol non trasformata da Caicedo e che di conseguenza, grazie alla più antica delle leggi del calcio, permette agli ospiti di passare avanti, sfruttando un errore gravissimo di Nani ed un buco difensivo enorme che in un  campo di terza categoria non si sarebbe visto. Il portoghese cerca subito di riscattarsi con una botta mancina rasoterra, ma Vlad gli dice di no. Allo scadere del primo tempo la Lazio centra la traversa con il colpo di testa di Milinkovic-Savic, sintomo di una squadra maledetta ultimamente. La ripresa con gli ingressi in campo di Anderson ed Immobile diventa un tiro al bersaglio, soprattutto grazie alle fiammate del brasiliano che subito subito brucia tre avversari e si divora un gol fatto. Intorno all'ora di gioco vi è l'unica palla gol della ripresa dei padroni di casa con Budescu che salta Strakosha ma si allunga troppo il pallone e non trova il gol del raddoppio. A 20 dal termine Milinkovic-Savic spara in tribuna una palla d'oro servitagli da Basta al limite dell'area piccola. Al 75° Inzaghi esegue l'ultimo cambio inserendo Lulic al posto di Lukaku, con il belga decisamente fuori forma. Nonostante il tempo scorra velocemente la Lazio continua a spingere senza trovare la rete ed è chiaro a tutti che serve un'invenzione e chi la può fornire questa invenzione? Ovviamente Felipe Anderson: il quale sfonda sul lato destro dei rumeni e serve in mezzo Caceres, che a porta vuota non riesce a segnare un gol che un bambino del 2009 avrebbe segnato ad occhi chiusi. Questa occasione è l'emblema della serata laziale che dovrà giocarsi tutto al ritorno, ove sarà assente uno squalificato Luiz Felipe, tra i migliori di serata, in cui serviranno almeno 2 gol  di scarto per accedere agli ottavi di finale di Europa League.








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