mercoledì 13 dicembre 2017

Giacomelli scandalo internazionale!!! Una rapina di altri tempi.

Non so più che pensare... Se nelle scorse settimane mi ero lamentato per il rigore assegnato alla viola e quello non dato contro la doria (per inciso Giacomelli al VAR a Genova), oggi penso di poter anche appendere la passione al chiodo. Sfortunatamente sono troppi il tempo ed il sangue che ho versato in questo sport e i rospi che ho ingoiato per poter smettere così d'amblée, tuttavia esco dal match di lunedì sera enormemente ridimensionato. Ad inizio anno ero molto felice della presenza del VAR nel nostro campionato, che da anni è artefice di clamorose situazioni ambigue, pensando erroneamente che gli arbitri di fronte all'evidenza delle immagini computerizzate non potessero fare altro, che accettare in silenzio il verdetto informatico senza applicare le loro "dubbie" interpretazioni. Sono stato decisamente ingenuo devo ammettere. Di fronte ad episodi di tale gravità non vi è neanche la fantasia di commentare un partita che dal 45° in poi perde di valore e significato, proprio perché è quel minuto 44 a darle enorme importanza ed ad annoverarla tra i più grandi scandali sportivi e calcistici, come sottolineato da alcuni giornali stranieri. Caso strano poi questi torti arbitrali vengono subiti dalla Lazio proprio in un momento in cui il quarto posto si trovava a soli 3 punti di distanza e con una partita in meno, addirittura il secondo era a soli 3 punti. Si è rovinata una partita che fino a quel momento aveva promesso spettacolo e grande calcio, dati il palo di Belotti e il terrificante diagonale di Molinaro, in risposta alle sortite offensive dei biancocelesti guidati da Alberto, Milinkovic ed Immobile. Così al 44° il buon Giacomelli, con il fischietto in bocca ci tengo a sottolinearlo, non assegna un rigore evidente alla Lazio per fallo di mano PALESE di Iago Falque, fa proseguire l'azione sulla quale Immobile colpisce prima il palo e poi con una spallata Burdisso, che scivola e si rialza nell'arco di mezzo secondo senza neanche lamentare un contatto. Sulle tribune e a casa siamo tutti in trepidante attesa del VAR lo strumento che sicuramente accorrerà in nostro aiuto ed invece il buon Di Bello mostra al collega le immagini della "testata" e non del rigore, in questo modo l'arbitro ha addirittura la scusa per espellere Immobile e non assegnare la massima punizione alla Lazio. In quell'esatto momento un'inquietante consapevolezza, espressa poi in un pessimo italiano dal povero Alberto a fine primo tempo, avvolge me e tutta la tifoseria laziale... lottare è inutile, possiamo ambire massimo alla quinta posizione. Per questa ragione, a mio parere, la Lazio deve puntare ad ottenere i massimi risultati in Coppa Italia ed in Europa League, perché il campionato è roba per altri. Il secondo tempo è l'emblema di una squadra con gli attributi che ha però capito di potere poco contro i poteri forti e così Inzaghi si prende dei rischi per fomentare l'ambiente finendo i cambi già al 58° inserendo Anderson, Basta e Caicedo al posto di Marusic, Bastos e Leiva, ma ottiene l'effetto contrario con il Torino, che si porta sullo 0-2 firmato Berenguer e Rincon. Nonostante tutto e tutti la Lazio non molla ed Alberto trova un meraviglioso gol che sembra riaccendere delle speranze, prontamente annichilite dal gol bellissimo di Edera, neanche a dirlo primo gol in Serie A, che chiude i giochi. La Lazio già a dicembre dice addio al sogno prime posizioni, un sogno che era nato con la meravigliosa vittoria contro la Juventus a Torino.

















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