mercoledì 22 novembre 2017

I cinque minuti di ordinaria folla di Bastos Quissanga!!! Sorpassati dagli odiati cugini.

Profondo è il dispiacere per la sconfitta rimediata nel derby capitolino contro gli odiati cugini, eppure ad indorare la pillola c'è la consapevolezza di essere all'altezza di tutte le top del campionato e di essere a soli due punti dalla stessa Roma, che ha avuto il cinismo perfetto per far suo un risultato in parte giusto. Dico in parte perché sicuramente la Roma ha giocato meglio della Lazio, ma non ha giocato tanto bene da meritare più del pari e questo lo dimostrano le statistiche con Alisson e Strakosha, mai chiamati a numerose parate. Sicuramente l'asticella delle occasioni create pende maggiormente a favore dei giallorossi che hanno creato qualcosa in più, ma senza quei cinque pazzi minuti del nostro Bastos, probabilmente staremo parlando di un pareggio a reti bianche. Tuttavia con i se e con i ma non si va da nessuna parte e così ci ritroviamo a dibattere su una sconfitta amara, ma non troppo dolorosa come ho detto prima. Purtroppo per noi non hanno brillato i nostri campioni quali Milinkovic, Immobile e Alberto che non hanno inciso sulla gara e non sono riusciti a creare il solito quantitativo di palle-gol che ormai contraddistingue ogni partita dei biancocelesti. I migliori della Lazio sono i subentrati Nani e Lukaku che hanno provato a vivacizzare la nostra manovra senza però riuscire a portare la squadra sul 2-2, che tutto sommato sarebbe stato in parte giusto. Anche qui dico in parte perché per quello che si è visto da entrambe le parti e per il numero di palle gol create il pari sarebbe stato onesto. Peccato per il gol in fuorigioco millimetrico di Immobile ad inizio partita, che avrebbe potuto indirizzare la partita verso un'altra direzione. Il primo tempo è la più classica delle partite dei team di Inzaghi contro squadre reputate superiori, ovvero di attesa lasciando il pallino del gioco agli avversari e la tattica sembra anche funzionare perché la Roma crea qualcosina senza però incidere ad esempio con le due occasioni di Dzeko a sfiorare il gol. La ripresa invece racconta una storia tutta diversa con l'idea di attesa di Inzaghi che va a farsi benedire quando in cinque minuti Bastos prima atterra Kolarov in area, rigore dubbio, permettendo a Perotti di segnare un calcio di rigore, e dopo regala palla a Perotti, il quale serve Nainggolan autore di una prodezza balistica clamorosa che regala il 2-0 ai padroni di casa. A questo punto la Lazio sembra sfaldarsi con la Roma che domina per qualche minuto finché Inzaghi non inserisce Nani e Lukaku al posto di Lulic e Leiva, creando sprazzi di qualità in fase offensiva, sprazzi che portano Manolas all'errore e Immobile a siglare il gol del 2-1 su calcio di rigore. Adesso che la Lazio ha accorciato e dovrebbe insistere per cercare il raddoppio, la squadra di Inzaghi si schianta contro il muro avversario e impensierisce i tifosi giallorossi solo con un diagonale dalla distanza di Parolo che termina sul fondo. Per amore delle statistiche vi ricordo l'ingresso in campo di Patric al posto di uno stremato Radu al 77°. Il derby finisce così e la Lazio finisce due punti sotto la Roma, ambedue hanno una partita da recuperare, e ad 8 punti dalla capolista Napoli, che adesso è molto più lontana.











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