lunedì 22 maggio 2017

Sempre in 9 contro 11!!! Probabile addio al quarto posto.

Sembra che gli arbitri ci provino gusto a espellere due giocatori della nostra Lazio ogni volta che si affronta l'Inter. Due anni fa toccò a Mauricio e Marchetti, con entrambe le espulsioni più che dubbie, quest'anno invece le vittime sono Keita e Lulic, le cui espulsioni possono essere definite inesistenti in quanto nel primo caso il senegalese non simula, ma subisce fallo da rigore non ravvisato dall'arbitro, mentre nel secondo caso è tanto sacrosanta la seconda ammonizione quanto fantasiosa la prima, ovvero per proteste indirizzate all'arbitro non di natura violenta o volgare. Oltre alle espulsioni inventate all'appello manca anche un calcio di rigore al terzo minuto per fallo di Murillo su Keita che Di Bello ripaga concedendo il rigore sacrosanto per il fallo su Anderson trasformato in gol da Keita. La Lazio dopo il gol si spegne e convinta di aver già vinto lascia il campo agli ospiti che con due affondi da corner trovano prima il gol di Andreolli e poi l'autorete del pietoso Hoedt. Nella ripresa è la Lazio a fare la partita con la traversa-bomba colpita da Immobile al 60° e l'espulsione fantasiosa di Keita, che, ripeto, aveva subito un fallo netto in area di rigore avversaria. Gli ingressi in campo di Basta e Lombardi al posto di De Vrij e Alberto non danno segni di miglioramento, anzi ad un quarto d'ora dal termine con l'uomo in più Eder cala il tris nerazzurro. Successivamente al terzo gol dell'italo-brasiliano arriva il fallo ingenuo a metà campo di Lulic, il quale già ammonito lascia anzitempo il campo e si reca sotto la doccia. A questo punto Inzaghi è costretto ad inserire Crecco al posto di Anderson e ad attendere il triplice fischio di Di Bello, che probabilmente coinciderà con l'addio al quarto posto della Lazio, visto che domenica prossima una Lazio decimata e senza motivazioni andrà a Crotone, ove i calabresi si giocheranno la salvezza, mentre l'Atalanta ospiterà il Chievo salvo da metà Novembre. Ad ogni modo arrivare quarti o quinti non fa differenza se non per un livello di soddisfazione personale visto l'ottimo percorso compiuto dalla Lazio in questa più che positiva stagione.

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