mercoledì 3 maggio 2017

La doppietta della Maravilla stende i cuginastri!!! Derby senza storia.

Asfaltati, demoliti, distrutti, sconfitti e chi più ne ha più ne metta, così esce la seconda squadra della capitale dal quarto derby stagionale. Senza più un gioco, senza più certezze e senza più fiducia è la Roma post derby ed il merito è in grande parte di uno dei migliori allenatori del panorama italiano, Simone Inzaghi. Simoncino era tanto criticato da calciatore quanto ora è amato da allenatore; un uomo in grado di ridare un gioco ad una squadra spenta e distrutta dalla seconda annata dell'era Pioli, in grado di stabilizzare il quarto posto, di piazzarsi a due soli punti dall'Europa League e di raggiungere la finale di Coppa Italia, un po' proprio come il primo Pioli. Eppure ci sono grandi differenze tra le due squadre, quella di Pioli sembrava Anderson-dipendente, mentre questa di Inzaghi è la squadra di tutti, in cui chiunque anche il meno atteso può risultare decisivo come ha dimostrato Dusan Basta domenica all'ora di pranzo. La Lazio di Inzaghi è la squadra del "tutti necessari e nessuno indispensabile" tanto che l'assenza all'ultimo secondo di Ciro Immobile, mattatore in Coppa Italia, non ha influito sulla vittoria finale degli uomini biancocelesti. Ed anche se adesso siamo qui a parlare di una strepitosa vittoria che ci categorizza come superiori alla Roma, le sirene di allarme di inizio match ci avevano fatto spaventare con Strakosha costretto a compiere due miracoli prima su Dzeko e poi su Salah, lasciando presagire una formazione giallorossa vogliosa di riscatto. Invece al 12° la Lazio è già avanti con un tiro dal limite, che sorprende Szczesny, dell'uomo del momento, Balde Diao Keita anche noto come La Maravilla, il mancino del senegalese porta avanti i colori della prima squadra della capitale zittendo i cori dei tifosi padroni di casa in netta maggioranza rispetto agli ospiti. La Lazio forte del vantaggio prende il sopravvento e sfiora il raddoppio con due sventole dalla distanza di Marco Parolo, entrambe deviate sul fondo da Szczesny. Da sottolineare c'è il rigore negato alla Lazio al 20° per un fallaccio di Fazio sul povero Lukaku, costretto poco dopo ad uscire sostituito da Anderson a causa di un infortunio, e sempre da sottolineare con il rosso più e più volte c'è lo scandaloso calcio di rigore assegnato alla Roma sullo scadere di primo tempo per la giravolta in area di rigore di Kevin Strootman a cui mancava solo il tutù per completare la coreografia di questo splendido twist. Il tutto è condito dal gol e dall'esultanza provocatoria di Daniele De Rossi verso la panchina biancoceleste, anche se come spesso succede nel calcio non bisogna mai parlare prima. La ripresa comincia come il primo tempo con una clamorosa parata di Strakosha su Edin Dzeko, che nei derby quest'anno non è mai stato incisivo, mentre nella scorsa stagione segnò due reti in due partite. Nonostante questa piccola reazione la ripresa è di totale dominio biancoceleste con il gol al 50° del terzino destro di nazionalità serba Dusan Basta il cui tiro mancino è deviato da Fazio ingannando un incerto Szczesny e portando gli ospiti sull'1 a 2. A questo punto la Roma in palese confusione cerca di creare un po' di gioco e lascia tutto il campo alla Lazio e in particolare a Felipe Anderson che di mancino si divora due occasioni clamorose rischiando di portare la Lazio sul doppio vantaggio. A 27 minuti dalla fine entra in campo Hoedt al posto di De Vrij nella Lazio e Totti al posto di De Rossi nelal Roma e per il capitano romanista questo sarà l'ultimo derby perso, addirittura il diciassettesimo a fronte dei quindi vinti consegnandogli un ultimo meraviglioso record. A cinque dalla fine Felipe Anderson con una giocata magistrale imbecca Lulic il quale serve Keita, lasciato solo in mezzo all'area romanista, permettendo al senegalese di siglare la sua personale doppietta e di chiudere il discorso derby con la rete dell'1 a 3, prima di lasciare il campo per far posto a Djordjevic. Il match lo chiude Keita, ma Milinkovic rischia di incastonare una gemma nella cronaca dell'incontro con una mezza rovesciata diretta in porta deviata sul fondo da Bruno Peres. Il fischio finale di Orsato è anticipato dal rosso diretto rifilato a Rudiger per un intervento molto brutto ai danni del povero Djordjevic da poco in campo, gesto veramente inutile ed insensato per il difensore romanista simbolo di una squadra che non ne ha più. Tornando a noi la Lazio conquista tre punti d'oro nell'ottica quarto posto grazie al pari tra Atalanta e Juventus e si proietta in formissima verso il match di domenica con la Samp ove i tre punti significheranno un posto certo nella prossima Europa League. Per concludere vorrei sottolineare la meravigliosa prestazione di Bastos, che merita di essere il titolare inamovibile di questa squadra, e la felicità nel tornare finalmente a vincere un derby di campionato che mancava dal novembre 2012.







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