sabato 21 gennaio 2017

Da evitare questi cali allo scadere del tempo!!! La maledizione del grifone sembra ormai un vago ricordo.

La Lazio del turnover la spunta contro il Genoa, abile a riaprire un match che sembrava finito, e si qualifica per i quarti di finale di Coppa Italia ove ad attenderla ci sarà l'Inter dell'ex Pioli. Inzaghi schiera ben 8 riserve, se contiamo anche Lulic, con il solito 4-3-3 interpretato però da Strakosha, Patric, Wallace, Hoedt e Lukaku in fase difensiva, da Parolo, Biglia e Lulic a centrocampo e da Anderson, Lombardi e Djordjevic in attacco con il serbo riuscito a ritrovare il gol, nonostante la solita prestazione imbarazzante. A mio avviso il migliore in campo per distacco è stato Patric Gabarron Gil un giocatore che io sto rivalutando dopo le prestazioni indecorose della scorsa stagione e che secondo me può raccogliere, soprattutto nella prossima stagione, l'eredità di Basta in quanto il serbo è sempre più sulla via del tramonto. La partita ha moltissimo da dire con due squadre piene di ricambi pronti a dimostrare ai rispettivi mister di essere degni di una maglia da titolare tanto che ne viene fuori un match pirotecnico in cui i primi 40 minuti sono di totale dominio biancoceleste, solo un tiro da fuori di Pandev per gli ospiti. L'assedio a Forte Apache comincia con il sinistro di Parolo deviato in corner da un difensore avversario e prosegue al 20° con una magistrale azione corale dei padroni di casa che si conclude con l'assist di Anderson per il tocco di punta del "Cobra" Djordjevic il quale torna al gol in Coppa Italia dopo due anni e mezzo (ultima rete segnata il 02//12/2014 contro il Varese). Nei successivi sette minuti la Lazio sfiora due volte il gol con dei diagonali imprecisi di Lombardi e Patric e sbaglia un calcio di rigore con Felipe Anderson troppo emotivo per concludere con freddezza dal dischetto. L'errore dagli undici metri non abbatte i padroni di casa che trovano il gol del raddoppio con Wesley Hoedt, autore di una prodezza balistica davvero notevole, il cui sinistro dai 26 metri si infila nell'angolino basso alla sinistra di Lamanna. Nonostante il doppio vantaggio la Lazio non sembra soddisfatta e sfiora il terzo gol con l'azione prolungata di Lombardi sventata in corner dal portiere avversario. La partita sembra indirizzata su dei binari giusti ed invece gli ultimi cinque minuti di primo tempo sono un incubo per la prima squadra della capitale che subisce prima l'eurogol mancino di Mauricio Pinilla e poi il super classico gol dell'ex Goran Pandev, che ristabilisce la parità poco prima del duplice fischio arbitrale. La ripresa comincia in maniera più soft rispetto al primo tempo così tra il 56° e il 58° Inzaghi decide di passare alle maniere forti inserendo Immobile al posto di Djordjevic prima e Savic al posto di Lombardi poi. Al 65° però è il Genoa ad andare vicino al vantaggio con la botta siderale di Ocampos dai 25 metri stampatasi sul palo alla destra di Strakosha. Il palo colpito dagli ospiti risveglia la Lazio che tra il 70° e il 75° chiude i conti proprio con i due neo-entrati Milinkovic ed Immobile, entrambi autori di gol di pregevole fattura. La Lazio chiude il match sul risultato di 4-2 e si prepara alla sfida di San Siro contro Icardi e compagni.

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