mercoledì 30 settembre 2015

23 anni dopo sfatato il tabù del Bentegodi!!! Bentornato Lucas.

La Lazio torna a vincere in trasferta, dopo le penose prestazioni contro Napoli e Chievo, e sfata un altro tabù, dopo quello genoano, ovvero torna a battere il Verona a casa sua, cosa che non succedeva dal 21 ottobre 1991, quando Karl-Heinz Riedle con una doppietta tramortì una squadra destinata a retrocedere in Serie B a fine stagione. Il match di domenica potrebbe aver finalmente rilanciato la Lazio e potrebbe proiettarla verso qualcosa di più grande in un campionato apertissimo come non lo era da 15 anni circa, anche se ovviamente è ancora troppo presto per ragionamenti di tal genere. Comunque la Lazio non ha sconfitto solo il Verona domenica, ma anche un arbitro, Giacomelli della sezione di Trieste, fra i peggiori che abbiano arbitrato la Lazio nell'ultimo periodo. Il suddetto arbitro ha annullato un gol regolarissimo, anzi un auto-gol, agli ospiti ad inizio match su sviluppi da corner, fischiando un fallo di Parolo ai danni di Moras mai accaduto e non ravvisando, oltre alla regolarità del gol, il fallo subito da Gentiletti in mezzo all'area, inoltre non ha assegnato ben due calci di rigore agli ospiti ed ha espulso Mauricio per somma di ammonizioni, ammonendolo fantasiosamente nel primo caso. Il primo rigore non assegnato da Giacomelli non è altro che una trattenuta di Helander su Anderson che andava indisturbato verso la porta difesa da Rafael e che avrebbe comportato l'espulsione del difensore gialloblu e di conseguenza avrebbe impedito la realizzazione del gol del vantaggio veronese, ma nonostante l'inimicizia arbitrale la Lazio spadroneggia per tutta la prima mezz'ora sfiorando il gol in svariate occasioni con Anderson, Djordjevic e Milinkovic. Poi però al 33° su azione da calcio piazzato Juanito Gomez centra la traversa ed Helander trova il primo gol in Serie A con un tap-in di testa imparabile per Marchetti. Nonostante il gol dei padroni di casa il primo tempo continua con la Lazio che domina e che sfiora il gol con imbucate di Djordjevic e Milinkovic. Da sottolineare che al 25° del primo tempo Mauricio per prendere posizione aveva colpito al viso Gomez subendo l'ingiusta ammonizione da parte di Giacomelli. La ripresa mantiene lo stesso copione del primo tempo con la Lazio vicina al gol al 51° con un violentissimo destro di Anderson spentosi sul fondo. Gli uomini di Pioli sembrano aver ritrovato la sinergia dello scorso anno tanto che Lulic si improvvisa Felipe Anderson, scarta tre avversari, arriva sul fondo e serve al centro Djordjevic, il quale a porta vuota calcia addosso a Moras sprecando una palla gol clamorosa: due minuti dopo il serbo sarà richiamato in panchina dal mister biancoceleste e sostiituito da Mauri e nel contempo anche Kishna, peggiori fra i suoi a mio avviso, lascerà il posto a Keita. Appena entrato lo spagnolo si procura un calcio di rigore netto subendo fallo da Sala, neanche ammonito da Giacomelli, è il primo per la Lazio in questa stagione ed è il secondo gol in campionato per Biglia, dopo quello alla prima all'Olimpico contro il Bologna. Sei minuti dopo il gol, Helander si rende autore di un fallo di mano nella propria area di rigore, ma Giacomelli continua con il suo atteggiamento ostile è non ravvede nulla. A 15 dal termine Mauri cerca il primo gol stagionale con un tiro di mancino sbilenco che finisce alle stelle e sei minuti dopo Mauricio viene ammonito giustamente per un fallo tattico ai danni di Wsolek, lanciato a tutta velocità sulla fascia sinistra, questo è il secondo giallo per il centrale laziale che lascia i compagni in dieci e perciò Pioli è costretto ad inserire Hoedt al posto di Anderson per proteggere il pari. Eppure quando in campo hai un giocatore come Lucas Biglia la Lazio assume tutt'altro aspetto e a quattro dal termine un calcio di punizione dal limite giocato con intelligenza dall'argentino porta Parolo alla conclusione vincente che inchioda il risultato sull'1 a 2 e proietta la Lazio al terzo posto in classifica.










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