sabato 8 novembre 2014

Ritorna il motto "Dio perdona... Klose no!!! Lazio terza.

Qualche anno fa, prendendolo in prestito dalla pubblicità di romanzo criminale, parlai di Miro Klose, affibiandogli uno slogan da vero bomber: "Dio perdona... Klose no". In questi ultimi tempi sembrava che il nostro Miro si fosse un po' perso, ma negli ultimi due match casalinghi ha fatto ricredere un po' tutti, me compreso, siglando tre gol e giocando un ruolo fondamentale negli schemi della squadra di Pioli. Oltre il ritorno di Klose, io ritengo che il rientro più importante sia quello di Stefano Mauri; un giocatore indispensabile per questa Lazio capace di gesti tecnici notevoli, dotato di un'intelligenza tattica fuori dal comune e di un senso della posizione superiore a 3/4 dei calciatori della Serie A, è  lui, a mio avviso, l'arma in più grazie a cui la Lazio può continuare a volare in alto. L'ultimo plauso va a Pioli che ha ricostruito dalle ceneri una squadra, che sembrava distrutta, riportandola a competere per traguardi importanti. Come detto sopra è proprio Mauri ad aprire le danze, spizzando in rete un pallone vacante in area di rigore e portando la Lazio sull'1 a 0. La partita prosegue su bei ritmi e rimane godibile con azioni, non troppo pericolose, da una parte e dall'altra, fino al periodo tra il 25° e il 27°, in cui Klose realizza una doppietta e sembra chiudere la partita già alla mezz'ora, tornando prepotentemente al centro del progetto laziale con tre gol in due partite casalinghe. Sul 3 a 0 la Lazio gestisce il match con tranquillità e Mauri in spaccata su servizio di Candreva sfiora il 4 a 0. Durante l'intervallo non ci sono cambi, ma la ripresa comincia con un Cagliari nettamente migliore, che sfiora il gol subito con un destro di Ibarbo, respinto da Marchetti e che lo trova un minuto dopo a causa di un pasticcio difensivo laziale che si conclude con l'autore di Braafheid. Subito dopo Lulic spreca un grande assist di Candreva, non controllando bene il pallone e permettendo alla difesa avversaria di intervenire.E quando al 55° è ancora Ibarbo a sfiorare il gol, negatogli di nuovo da Marchetti, Pioli comincia ad arrabbiarsi con i suoi e poco dopo sostiuisce Klose con Djordjevic, mantenendo fede alla steffetta preannunciata tra i due. Il Cagliari insiste alla ricerca del gol senza però riuscire a concludere e questo rende nervosi gli animi in particolare quello di Ibarbo, che, subendo un fallo da Lulic, ha un brutta reazione e viene espulso direttamente, mentre per il bosniaco l'arbitro decreta solo il cartellino giallo. Nonostante l'inferiorità numerica il Cagliari continua a spingere, costringendo Pioli ad inserire Onazi al posto di Lulic per contenere le avanzate rossoblu, e all'84° Joao Pedro sigla il gol che riapre il match, infilando Marchetti sotto le gambe. A due dal termine Pioli decide di dare spazio anche a Ederson, che dopo due minuti dal suo ingresso trasforma in gol un assist al bacio di Candreva, chiudendo il match sul risultato di 4-2 per i biancocelesti. La Lazio soffre nella ripresa, ma porta a casa tre punti fondamentali, che la lanciano al terzo posto insieme alla Sampdoria dell'ex Mihajlovic.












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