lunedì 24 settembre 2018

Finalmente la vecchia Lazio!!! Annientato il Grifone.

Quattro gol e Ballardini Ko sono l'emblema di una Lazio ritrovatasi dopo prestazioni poco positive contro Frosinone, Empoli e Apollon Limassol. Inzaghi ribalta la formazione in vista della combo Udinese-Derby e schiera a sorpresa Caicedo al fianco di Immobile, sostituendo l'irriconoscibile Alberto, sostituzione grazie alla quale la Lazio esprime un calcio migliore e vince la partita. Seconda buona prova consecutiva del criticatissimo Felipe Caicedo, anche se a mio parere la partita sarebbe stata vinta anche con Correa, in quanto, fa strano dirlo, attualmente il problema della Lazio è proprio il trequartista andaluso. Così far riposare lo spagnolo per l'ecuadoregno ha portato gli uomini di Inzaghi ad una vittoria più larga e quasi mai in discussione, a cui ha contribuito la buona prova di Milinkovic, il quale sta tornando sui suoi livelli, condita anche da un ottima rete. Buonissima anche la prova di Caceres a sostituire Radu, mentre ancora vertono dubbi sull'effettiva efficienza di Wallace, palesemente scoordinato e scomposto negli interventi. L'ennesima prova monumentale di Lucas Leiva non è neanche in discussione ed è stata accompagnata dalle ottime prestazioni di Lulic, Parolo e Marusic. Dal canto suo il Genoa ha fatto quello che ha potuto mettendo in luce i suoi talentini quali Piatek e Kouame, autori entrambi di prove sopra la media.
Una partita dominata dalla Lazio vede un primo tempo a tinte solo biancocelesti con le due reti nei primi 23 minuti che rendono in discesa la gara per gli uomini di Inzaghi. La prima rete è firmata Felipe Caicedo abile a colpire di testa in tuffo una sponda di Milinkovic, mentre la seconda è targata Ciro Immobile con un preciso diagonale mancino su assistenza di Marco Parolo. Ballardini dopo il gol del 2 a 0 capisce che la sua squadra è eccessivamente in difficoltà ed inserisce Kouame al posto di Spolli per aumentare la spinta offensiva, ottenendo l'effetto sperato ad inizio ripresa quando sull'asse Kouame-Piatek, con la complicità involontaria di Acerbi, i rossoblu accorciano le distanze. Il gol sembra svegliare i fantasmi del passato, ove il Genoa contro di noi spesso l'ha fatta da padrone, ma al 53° Milinkovic-Savic con un meraviglioso colpo di testa chiude i giochi e porta il risultato sul 3 a 1, rispedendo le ansie da dove erano venute. Il gol del 3 a 1 annichilisce gli ospiti ed esalta i padroni di casa che nell'arco di 6 minuti sfiorano due volte il gol, prima con Caicedo e dopo con Milinkovic-Savic. A mezz'ora dal termine Inzaghi decide di dare spazio al "Tucu" Correa, richiamando Caicedo in panchina. Il gol sembra arrivare quando, su cross da sinistra di Lulic, Parolo sfiora il pallone con al punta del piede destro, spedendolo fuori campo di un soffio. Successivamente Inzaghi inserisce anche Badelj al posto di Milinkovic e Patric al posto di Marusic e impartisce alla propria squadra l'ordine di giocare in contropiede. Così la Lazio trova il gol del 4-1 all'89° grazie la tapin vincente di Ciro Immobile sulla parata di Marchetti. Proprio Federico a fine partita andrà a salutare la Curva Nord composta da quella gente che per anni lo ha tifato e supportato, aiutando un uomo che ne ha vissute tante, ma che ha sempre amato la Lazio. Al triplice fischio sopraggiunge la consapevolezza di aver conquistato 3 punti pesanti, che l'anno scorso ci erano mancanti, e di andare incontro ad una settimana molto pesante composta da Udine, Derby e Francoforte, ove sarebbe necessario fare 9 punti, ma, razionalmente pensando, con grande probabilità questo non si avvererà.


Lazio-Genoa 4-1


Lazio-Genoa 4-1
LAZIO (3-5-2): Strakosha; Wallace, Acerbi, Caceres; Marusic (86' Patric), Parolo, Leiva, Milinkovic (71' Badelj), Lulic; Caicedo (62' Correa), Immobile.
A disp.: Proto, Guerrieri, Bastos, Basta, Jordao, Murgia, Cataldi, Durmisi, Luis Alberto.
All.: Inzaghi.  
GENOA (3-5-2): Marchetti; Biraschi, Spolli (27' Kouamé), Zukanovic; Gunter, Romulo (57' Lazovic), Bessa, Hiljemark, Criscito; Medeiros (62' Sandro), Piatek.
A disp.: Radu, Vodisek, Lakicevic, Mazzitelli, Pedro Pereira, Rolon, Omeonga, Pandev, Dalmonte. All.: Ballardini.
NOTE: Ammonito: 11' Spolli (G), 45'+1' Bessa (G), 80' Badelj (L) Recuperi: 3' pt; 3' st.
Arbitro: Rosario Abisso (sez. Palermo) Ass.: Fiorito – Di Iorio IV uomo: Giua VAR: Maresca AVAR: Longo
Marcatore: 7' Caicedo (L), 23', 89' Immobile (L), 46' Piatek (G), 53' Milinkovic (L)


venerdì 21 settembre 2018

Buona la prima per la Lazio europea!!! Oramai vinciamo solo soffrendo.

Una partita incredibile contro una squadra modesta consegna i primi 3 punti stagionali in Uefa Europa League alla Lazio di Simone Inzaghi, che probabilmente nel prossimo match dovrà guardarsi bene dall'Eintracht Francoforte, vincente a sorpresa in quel di Marsiglia. Una partita sulla carta da 3 punti semplici con ben 8 riserve in campo (soltanto tre titolari come Alberto, Milinkovic ed Acerbi) ha rischiato di diventare un kolossal horror con quegli ultimi 5 minuti infernali caratterizzati dal gol di Zelaya, l'errore clamoroso di Lulic e l'assedio finale degli ospiti. I segnali di una squadra fuori forma si erano già palesati nei match precedenti di campionato e continuano a perdurare anche nel giovedì di coppa, soprattutto in quei giocatori che dovrebbero guidare la squadra come Alberto, gol escluso, e Milinkovic. Lo spagnolo su tutti sembra l'ombra del calciatore ammirato nella scorsa stagione e probabilmente domenica verrà fatto riposare per dare spazio a Correa, chissà se l'argentino non fornirà una prestazione in grado di far venire più di qualche dubbio a Mister Inzaghi. Da sottolineare la prova di Caicedo, nonostante qualche palla-gol, autore di un pregevole assist ed in grado di procurarsi il calcio di rigore, tuttavia una prova contro una squadra cipriota non può essere un ottimo banco di prova. Per l'appunto la gara comincia nel segno di Caicedo con due assist, di cui uno di tacco, per Murgia e Alberto che il secondo trasforma nel gol dell'1 a 0, rendendo la sfida in discesa per i padroni di casa. Il centravanti ecuadoregno potrebbe condire la sua prestazione anche con una rete, ma su assistenza di Alberto non riesce a centrare la porta, calciando da ottima posizione. Dopo questi primi 20 minuti di dominio, la Lazio si abbassa e gestisce il risultato con calma per tutto il primo tempo, tanto che non accade assolutamente nulla fino al 64°, quando su un calcio di punizione da destra Papoulis sfiora il gol con un colpo di testa in girata. Gli ultimi 14 minuti sono da romanzo thriller e cominciano con la potentissima punizione battuta da Markovic e terminata sul palo. Passano appena due minuti e Caicedo conquista un calcio di rigore trasformato in rete da Ciro Immobile, subentrato poco prima ad Alberto, dando l'impressione ai padroni di casa di aver chiuso la disputa. Certezza alquanto infondata dato che appena due minuti dopo Zelaya riapre il match sfruttando una serie di rimpalli a seguito di un corner. Dopo il gol si alza l'Apollon, dando alla Lazio la possibilità di bucare in contropiede con i suoi velocisti, e si getta in avanti alla ricerca disperata del gol del pari. I ciprioti quindi si scoprono e permettono ad Immobile e Lulic, che aveva sostituito Milinkovic, di ripartire in contropiede e trovarsi a tu per tu con Bruno Vale, ma il capitano laziale si divora un gol talmente clamoroso, grazie al salvataggio di un difensore, che vi consiglio di vederlo per capire la gravità dell'errore commesso. Sebbene l'errore madornale di Lulic, la Lazio riesce a conquistare i primi tre punti e si trova prima in classifica a pari merito con l'Eintracht Francoforte, futura avversaria dei biancocelesti.


Lazio-Apollon Limassol 2-1


Lazio-Apollon Limassol 2-1
LAZIO (3-5-1-1): Proto; Bastos, Acerbi, Caceres; Basta, Murgia, Badelj (61' Leiva), Milinkovic (73' Lulic), Durmisi; Luis Alberto (61' Immobile); Caicedo.
A disp.: Guerrieri, Wallace, Marusic, Cataldi, Rossi.
All.: Simone Inzaghi
APOLLON (4-2-3-1): Bruno Vale; Joao Pedro, Roberge, Yuste, Vasiliou; Kyriakou (46' Markovic), Sachetti; Schembri, Pereyra (69' Zelaya), Papoulis; Maglica (46' Carayol).
A disp.: Kissas, Stylianou, Soumah, Sardinero.
All.: Sofrōnīs Augoustī
NOTE. Ammonito: 21' Yuste (A), 58' Badelj (L), 72' Milinkovic (L), 80' Leiva (L)
Arbitro: Aliyar Aghayev (Azerbaijan) Assistenti: Zeynalov-Mammadov IV Uomo: Hashimov ADD1: Hasanov ADD2:Mammadov
Marcatore: 14' Luis Alberto (L), 84' Immobile (L), 87' Zelaya (A)


martedì 18 settembre 2018

Alla scoperta del gruppo H!!! Marsiglia, Eintracht Francoforte e Apollon Limassol.

Per il secondo anno consecutivo arriva il post di presentazione del gruppo europeo nel quale è capitata la Lazio di Simone Inzaghi. Se l'anno scorso ( clicca qui se vuoi reindirizzarti al post 2017-2018) la Lazio aveva agilmente superato il girone, composto da Zulter, Vitesse e Nizza, quest'anno probabilmente incontrerà difficoltà maggiori, legate soprattutto a due compagini. Le squadre estratte ed assegnate al gruppo H sono l'Olympique de Marseille, l'Eintracht Frankfurt e l'Athlītikos Podosfairikos Omilos Apollōn Lemesou, meglio noto come Apollon Limassol.
Andando con ordine la squadra cuscinetto è sicuramente la cipriota Apollon Limassol che vanta nel suo palmares 3 campionati Ciprioti, 9 coppe di Cipro e 3 Supercoppe di Cipro, oltre a 4 presenze nella fase a gironi di Europa League. La squadra cipriota ha anche un precedente con i biancocelesti della capitale nell'annata 2013-2014, ove fu eliminata nel girone con Lazio, appunto, Trabzonspor e Legia Varsavia. Nell'ultima stagione la squadra cipriota è arrivata nel proprio campionato ed è arrivata ultima nel girone di Europa League con Atalanta, Lione ed Everton. I suoi talenti maggiori sono gli attaccanti Maglica e Schembri, ma tutto sommato le partite contro questa squadra dovrebbero essere agevoli e privi di rischi per Immobile e co.



In ordine di importanza subito dopo i ciprioti ci sono i tedeschi dell'Eintracht Francoforte che possono vantare 1 Bundesliga, 5 Coppe di Germania ed 1 Coppa Uefa. Sono i detentori in carica della coppa nazionale della propria nazione, vinta contro i mostri del Bayern Monaco grazie alle reti di Rebic (2) e Gacinovic, ma al tempo stesso la loro rosa ha perso gente come Blum, Kamada, Meier e soprattutto Kevin Prince Boateng, tutti elementi di primo ordine. I veri pericoli per la Lazio di Inzaghi possono venire da Gacinovic, da De Guzman, da Fernandes e soprattutto da Ante Rebic, il centroavanti croato, che ha dimostrato di essere in gran forma negli ultimi mondiali.

L'ultima società rimasta è la più prestigiosa delle 3 ed è anche l'ultima finalista di Europa League, signori e signore stiamo parlando dell'Olympique Marsiglia. Pensando ai francesi non si può non tornare a quel quarto di finale maledetto perso contro il Salisburgo, eliminato proprio dai francesi in quella semifinale in cui dovevamo essere noi. La società biancoazzurra ha un palmares clamoroso rispetto al resto del gruppo con ben 9 Ligue 1 vinte, 10 coppe di Francia ed 1 Uefa Champion's League, unica squadra francese ad aver vinto questo titolo. La rosa dei francesi è una rosa di primo ordine che vanta giocatori del calibro di Sarr, Thauvin, Payet e Sanson. Una piccola curiosità sarà l'incontro tra Berisha e Caleta-Car, entrambi provenienti da quel tanto odiato Salisburgo. Probabilmente le due partite contro il Marsiglia saranno quelle che stabiliranno il passaggio o meno del turno per la squadra di Inzaghi, che rispetto alla scorsa stagione dovrà faticare di più per raggiungere i sedicesimi di finale.



Si conclude così il mio focus sulle nostre tre avversarie, che seppur non troppo approfondito spero possa dare un'infarinata a tutti coloro che lo leggeranno su quali saranno le nostre prossime avversarie europee.

lunedì 17 settembre 2018

Massimo risultato ottenuto con il minimo sforzo!!! Grazie Gerardino.

La Lazio espugna il Castellani di Empoli grazie alla rete fortunosa siglata da Marco Parolo ad inizio ripresa, soffrendo molto più del dovuto e fornendo l'ennesima prestazione non all'altezza della squadra che abbiamo. Il bocciato assoluto è ancora una volta Luis Alberto, dato il rapporto qualità-importanza, che sembra il fratello segreto del calciatore ammiratosi nella scorsa stagione: lento, compassato, senza idee ed anche fuori forma, lo spagnolo non riesce più ad incidere nel gioco biancoceleste, tuttavia mi auguro che sia solo un momento e che l'andaluso torni presto sui suoi livelli. Alla lista dei bocciati possiamo aggiungere Marusic e, soprattutto Wallace, il montenegrino per aver fornito una prova scialba e caratterizzata dall'errore finale ed il brasiliano per aver mostrato ancora una volta la sua inadeguatezza a giocare in un campionato importante come la Serie A, concedendo una clamorosa occasione all'Empoli all'ultimo secondo. Al contrario i migliori in campo sono i soliti Lulic, Leiva ed Acerbi con quest'ultimo già diventato leader della difeda al punto tale che molti tifosi, tra cui io, non sentono il bisogno di rimpiangere De Vrij. Neo della partita è l'infortunio rimediato da Radu che dovrà essere sottoposto a visite strumentali. La prestazione complessiva della Lazio resta una prestazione insufficiente, una prova fornito in cui per ampi tratti la squadra di Inzaghi è rimasta schiacciata nella proprio metà campo dalla pressione di un Empoli, che non sembra una squadra irresistibile. Fortunatamente in questa settimana Milan, Inter e Roma non sono riuscite ad ottenere i tre punti con squadre simili a quella toscana, ma in futuro bisogna migliorarsi per respingere squadre le quali in questa stagione sembrano in rampa di lancio come l'Udinese, il Torino, il Sassuolo e la Fiorentina, tutte nettamente rinforzate rispetto alla scorsa stagione. Con la Lazio palesemente fuori forma il primo tempo non vede clamorose occasioni da gol per gli ospiti se non il palo colpito da Wallace al minuto 45. Ovviamente anche i padroni di casa, dato il discreto livello tecnico, non si rendono troppo pericolosi se non con il triangolo perfetto targato Caputo e Acquah che si conclude all'interno dell'area con la conclusione di quest'ultimo respinta perfettamente da Strakosha. Il secondo tempo parte con tutta un'altra musica composta dagli uomini di Inzaghi che trovano il gol di Marco Parolo al 47° su assist di Lulic e si portano sull'1 a 0. La Lazio, nonostante il gol, smette di giocare e si chiude a riccio nella propria metà campo, soffrendo in maniera allucinante e mostrando una lentezza di gioco imbarazzante. Per questo motivo Inzaghi cerca di dare un po' di sprint inserendo Correa e Durmisi al posto di Milinkovic e Alberto, oltre al cambio forzato Radu-Caceres per l'infortunio del rumeno. L'andazzo lascia presagire tutto tranne il finale thriller a cui sta per andare incontro, data la solidità difensiva laziale e l'offesa inerme dell'Empoli. Invece a 10 dal termine Andreazzoli si trova a giocare con 4 punte e super scoperto permettendo svariate contropiedi agli ospiti che tra l'82° e il 95° sprecano più palle gol di quante ne avessero create fino a quel momento. Il primo a Correa a centrare il palo con la porta totalmente sguarnita a seguito di una corta respinta di Terracciano su tiro di Immobile, il secondo è Ciro a calciare violentemente addosso al portiere da ottima posizione ed il terzo, e più grave, è Marusic a sprecare un'opportunità colossale al minuto 93:30 tutto solo davanti a Terracciano. La partita è ormai finita ma all'ultimo secondo su un cross di Di Lorenzo da destra Wallace allarga le braccia, convinto di essere solo, e, lasciando scorrere il pallone, permette a Caputo di calciare da 0 metri; fortunatamente Strakosha con un miracolo salva il risultato ed i tre punti. Nonostante lo scenario horror degli ultimi secondi, la Lazio conquista tre punti e raggiunge quota 6 su 4 partite disputate, preparandosi al meglio in vista della prima di Europa League.






Empoli-Lazio 0-1


Empoli-Lazio 0-1
Empoli (4-3-2-1): Terracciano; Di Lorenzo, Silvestre, Rasmussen, Veseli; Acquah (75' Traore), Capezzi, Bennacer (81' Mraz); Zajc (60' La Gumina), Krunic; Caputo.
A disp.: Fulignati, Provedel, Marcjanik, Maietta, Untersee, Brighi, Lollo, Ucan, Jakupovic.
All.: Aurelio Andreazzoli.
Lazio (3-5-1-1): Strakosha; Wallace, Acerbi, Radu (54' Caceres); Marusic, Parolo, Leiva, Milinkovic (67' Correa), Lulic; Luis Alberto (75' Durmisi); Immobile.
A disp.: Proto, Guerrieri, Patric, Basta, Bastos, Badelj, Murgia, Cataldi, Caicedo.
All.: Inzaghi.
Arbitro: Orsato (sez. Schio)
Ass.: Schenone-Imperiale IV uomo: Guccini VAR: Pairetto AVAR: Tegoni
Ammoniti: 7' Silvestre (E), Bennacer (E), 42' Parolo (L), 80' Durmisi (L), 87' Marusic (L)
Marcatore: 47' Parolo (L)


martedì 4 settembre 2018

Tra tante palle-gol e sprecate e infinite sofferenze arriva la zampata di Alberto!!! Prima vittoria in campionato.

La Lazio a fatica, sprecando numerose occasioni da gol, trova i primi tre punti stagionali contro un Frosinone, che sembra tristemente destinato a ritornare nella serie cadetta. In tutti i 90 minuti i ciociari non hanno mai realmente impensierito Strakosha e hanno mostrato lacune evidenti nell'impostazione del gioco; dal canto suo la Lazio ha disputato un ottimo primo tempo in cui sono mancati i gol ed una ripresa un po' sottotono la quale però è stata sufficiente per ottenere il massimo risultato. In questa occasione bisogna tuttavia criticare Inzaghi per la decisione di aver aspettato troppo tempo per i cambi e per aver preferito Caicedo e Murgia al buon Correa, mossa alquanto incomprensibile. Altra nota dolente è stata la prestazione di Alberto, il quale, nonostante la rete siglata, ha dimostrato di essere ancora fuori forma e quasi un lontano parente del calciatore ammirato nella scorsa stagione, al contrario di Milinkovic che, forse ha peccato un po' di leziosità, ma sembra essere proiettato a tornare sui suoi livelli. Per quanto riguarda le note positive ci sono le ottime prestazioni di Acerbi e Lulic, in particolare il bosniaco ha regalato una prestazione di quantità e di qualità veramente di alto livello. Il primo tempo è di assoluto dominio biancoceleste con il Frosinone in balia degli uomini di Inzaghi e fortunato ad inizio partita quando viene annullato il gol di Milinkovic per il fuorigioco di Acerbi. Tutte le occasioni biancocelesti partono dal lato sinistro guidato da Lulic che intorno al 15° serve Parolo, il quale stacca di testa indisturbato e centra il palo alla destra di Sportiello. Al 25° è il turno di Milinkovic, che al termine di un triangolo armonico con Immobile, si divora una clamorosa palla gol dal limite dell'area piccola e nei successivi 10 minuti sfiora per due volte il gol con potenti tiri dalla distanza. Al 33° la Lazio fallisce l'occasione più clamorosa del match con Ciro Immobile che a porta vuota manca il bersaglio vanificando l'ottimo assist del miglior in campo Lulic. Il primo tempo si chiude sullo 0-0, ma la ripresa si apre con l'1 a 0 di Luis Alberto, abile a trasformare in oro un batti e ribatti all'interno dell'area ciociara. Il gol sentenzia gli ospiti e appaga i padroni di casa che si rendono pericolosi nei successivi 40 minuti solo tramite calci di fermo, uno su tutti: un corner di Alberto sul quale la spizzata di Parolo ha permesso ad Acerbi di sfiorare il gol da pochi passi. Come sopra citato i cambi di Inzaghi arrivano tardissimo e servono soltanto alle statistiche con Murgia, Caicedo e Badelj al posto di Milinkovic, Immobile ed Alberto. Questa è una vittoria fondamentale per rilanciarsi in classifica, dopo le prime due sconfitte, e per rialzare anche il morale in vista del temibile girone di Europa League in cui siamo capitati.











Lazio-Frosinone 1-0


Lazio-Frosinone 1-0
LAZIO (3-5-2): Strakosha; Wallace, Acerbi, Radu; Marusic, Parolo, Leiva, Milinkovic (82' Murgia), Lulic; Luis Alberto (90' Badelj); Immobile (85' Caicedo).
A disp.: Proto, Guerrieri, Patric, Bastos, Basta, Caceres, Cataldi, Durmisi, Correa.
All.: Inzaghi.
FROSINONE (3-5-2): Sportiello; Brighenti, Salamon, Capuano; Zampano (71' Ghiglione), Chibsah, Maiello, Cassata (81' Soddimo), Molinaro; Ciano, Perica (71' Ardaiz).
A disp.: Bardi, Ariaudo, Goldaniga, Beghetto, Krajnc, Crisetig, Besea, Matarese, Pinamonti.
All.: Longo.
Arbitro: Gianpaolo Calvarese (sez. Teramo) Ass.: Bottegoni – Galetto IV uomo: Di Paolo VAR: Manganiello AVAR: Longo NOTE. Ammoniti: 3' Brighenti (F), 20' Parolo (L)
Marcatore: 49' Luis Alberto (L)


venerdì 31 agosto 2018

*Speciale*: Il mercato estivo ci lascia un po' di amaro in bocca!!! Non si capisce se ci siamo indeboliti o meno.

Era partito con il botto il nostro mercato estivo con ben 3 colpi nel primo mese, quali Durmisi, Berisha e Proto ad andare a colmare le lacune lasciate da Vargic, da Lukaku e dall'assenza di un vice-Milinkovic, a cui poi si è aggiunto l'acquisto di Francesco Acerbi, che fino ad adesso non sta assolutamente facendo rimpiangere l'olandese innominabile. La ciliegina sulla torta è stata l'acquisto a 0 di Milan Badelj, ovvero un vice-Leiva di primissimo ordine, che per una volta ha dimostrato una certa capacità da parte della società di progettare e programmare la stagione. Poi la cessione di Anderson ha mischiato le carte in tavola ed ha richiesto la necessità di un sostituto per Alberto e, nonostante Inzaghi avesse richiesto Gomez, la società ha puntato sul Tucu Correa, ex Sampdoria, che non mi sembra valere quanto il brasiliano, ma avremo ancora tempo per giudicarlo. Nonostante queste ottime mosse, ancora una volta ci siamo persi in un bicchiere d'acqua non acquistando un altro difensore centrale, data l'inaffidabilità di Bastos e Wallace, non prendendo Lazzari come vice Marusic, addirittura rifiutando di cedere Murgia più soldi una cosa che suona come un'eresia, ed infine non abbiamo acquistato un vice-Immobile all'altezza, vista l'inadattabilità di Caicedo al nostro modulo di gioco. IOvviamente non mi metto a considerare tutti quei calciatori in eccesso come Kishna, Morrison, Perea e via discorrendo, altrimenti potremmo discutere per 3 ore. Al netto di tutte queste manovre, eseguite o mancate, mi riesce difficile dare un giudizio positivo sul mercato, perché ancora una volta bastava poco per fare di più e non è stato fatto, in un'annata in cui le milanesi si sono nettamente rinforzate, la Juventus gioca il campionato da sola, la Roma è ancora qualche gradino sopra e lo stesso vale per il Napoli. Io mi domando come sia possibile vedere un giocatore come Roberto Inglese in forza al Parma o un Lasagna titolarissimo nell'Udinese, due giocatori che sarebbero potuti essere il vice-Immobile perfetto ed invece siamo costretti a sperare nell'esplosione di Alessandro Rossi. Sinceramente inizialmente ero partito fiducioso verso questa sessione estiva con la speranza che la società avesse capito la necessità di migliorare la rosa per puntare all'Europa League, visto che il campionato non è per noi, ma a quanto pare restiamo ancora e ancora in questo limbo delle squadre senza ambizioni che partecipano alle competizioni soltanto per partecipare.